Le immagini della mostra "Volevo solo essere amato", Trieste 5 aprile - 2 maggio 2024.
Curatrice della mostra: Monica Mazzolini.
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Senza volermi addentrare in territori che non mi appartengono, nè voler offendere nessuno, il titolo della mostra si riferisce a quel rapporto speciale che si instaura fra il neonato e la mamma prima, che finisce con l'includere l'altro genitore poi, e che sta alla base di un percorso che porta ad indirizzare l'individuo verso la positività.
È una spinta che anche nella vita adulta prosegue e incoraggia la maggior parte di noi ad agire per il meglio, impegnandosi a fondo in ciò che facciamo.

È con questa spinta che approccio a questa fotografia "periferica".



La curatrice della mostra, Monica Mazzolini


Nella mostra fotografica “Volevo solo essere amato” il visitatore è reso partecipe del desiderio di
conoscenza, della curiosità e della ricerca visiva che contraddistinguono, ormai da molti anni,
Lorenzo Tommasoni. Un percorso in continua evoluzione nel quale la sperimentazione è
l’elemento fondamentale del processo creativo. Lorenzo Tommasoni non è un semplice fotografo,
è un inventore, un moderno Leonardo, che costruisce con materiali semplici, spesso di riciclo, lo
strumento che gli permette di catturare il mondo e di osservarlo con occhi nuovi.
Le origini della sua tecnica sono antiche, partono dalla camera obscura che ha alle spalle secoli di
storia ed è un modo di scrivere con la luce di gran lunga antecedente all’invenzione della
fotografia come oggi la conosciamo. E’ da qui che ha principio la fotografia stenopeica. E' questo il
metodo usato da Tommasoni per catturare immagini che non si possono osservare e analizzare
mediante i codici e le regole della fotografia classica. Pur partendo dalla realtà la trascendono; è
un linguaggio espressivo la cui epifania ha le radici nell’esperienza dello stupore, quello che il
fotografo e l’osservatore hanno nel vedere i segni che - passando attraverso un piccolo foro
(stenos opaios) posto su un scatola di cartone costruita manualmente - vengono impressi sulla
pellicola fotosensibile così come sulla memoria di uno smartphone che, mediante un
procedimento retorico, da potente strumento moderno viene trasformato in supporto per una
tecnica antica.
Per comprendere il metodo e lasciarsi coinvolgere da queste fotografie, che hanno una valenza
artistica dal forte impatto pittorico, è necessario scardinare molti paradigmi, tanti pregiudizi. Oggi
in un mondo accelerato, dove la tecnologia è sempre più dedita al raggiungimento della
perfezione dell’immagine, la filosofia che ha dato origine ad una vita di ricerca - ed a questa
mostra - è una scelta controcorrente e per tale ragione coraggiosa e degna di nota. Attraverso le
scatole, da lui ideate e create dopo attento studio, prestando attenzione alle caratteristiche dei
materiali ed alle regole dell’ottica, lo spettatore è trasportato in un mondo delle meraviglie.
Riprendendo la frase di un filosofo:
“Se vogliamo determinarne il valore [dell’opera d’Arte], non
dobbiamo quindi chiederci a che cosa possa servirci, ma da quale automatismo di pensiero possa
liberarci”

(Cit. Alain Finkielkraut)

Ad ognuno la propria risposta ma solo dopo aver osservato le
fotografie ottenute mediante questi particolari e curiosi strumenti che permettono di cogliere la
poesia del mondo. Basta solo avere uno sguardo nuovo e lasciarsi meravigliare.
Cosa intendiamo per meraviglia?
E’ la sorpresa provata dinnanzi a ciò che è nuovo, inaspettato, fuori dal comune.

 


Dama di Arles; Linda a Roz sur Couesnon (da smartphone); Ombrellone a Sotteville sur Mer;  Tre sedie - l'attesa; Donna con ombrellone; Matrice 3x3 (da smartphone); Altare della patria - Vittoriano; Venezia zainetto rosso; Il torero di Nimes; Arco di Settimio Severo; Persone in piazza San Marco; Selime Cathedral; Highways landscape; Camion giallo; Roulotte; Camion brutalista; Camion futurista; Cappelletta Braida a Cesarolo - Chiesetta; Serbian vulkanizer; Torre Velasca - critica al modello urbano; Due sulla panchina - La Laguna.


La mostra si tiene nella piazza principale di Trieste, proprio nel centro della città.

Dalla stazione dei treni dista circa 10-15 minuti a piedi, possibilità di parcheggio al "Molo IV", tempi di percorrenza simili.
Consultare eventualmente le pagine web del TPL per il

Trasporto pubblico locale terrestre o trasporto pubblico locale marittimo o la Mappa dei principali servizi. Qui scegliere "Prosegui in Eaglefvg" quindi con lo scorrimento e lo zoom del video, portarsi in mappa sulla città Trieste e la zona di interesse, appariranno tutta una serie di servizi e attività, geolocalizzati.